Tre spettacoli
in uno.
Tre storie che raccontano del Lago d'Orta e della sua
gente
"Miracolo"
(La civiltà contadina)
La rievocazione di una veglia di cent'anni fa in casa
di contadini sulla sponda occidentale del Lago d'Orta,
alla quale partecipa anche il CASCIABALL (il contastorie)
che riempie le ore prima di andare a dormire col racconto
dei miracoli di San Giulio. Non secondo canoni agiografici,
ma in forma popolare, diretta. Ogni storia ha la sua morale:
ai cattivi viene sempre data la possibilità di
pentirsi dei peccati commessi, e la redenzione passa attraverso
il lavoro e la preghiera. San Giulio è rappresentato
come uomo prima che come Santo, ricco di fede, di candore,
ma anche di senso dell'umorismo. Le storie tradizionali
trovano ancora spazio e la narrazione delle vicende di
San Giulio si interseca alle storie dei personaggi che
assistono. Storie vere, di gente vera, con nomi e cognomi
"Pietra Bianca"
(La civiltà pre-industriale)
Le cave di granito di Alzo sono state per più di
un secolo luogo di lavoro per generazioni di scalpellini.
Questa pièce narra la vita nelle cave, l'attesa
dello scoppio della mina che garantirà il pane
alle famiglie dei cavatori ancora per un po'. Il testo
è liberamente tratto dalle testimonianze dirette
dei protagonisti di questa epopea raccolte nel libro "Pietre
Bianche" da Filippo Colombara, il quale, indagando
la storia del mondo del lavoro del territorio Cusiano,
ha acutamente analizzato la "cultura" della
cava e il linguaggio dei lavoratori.
"Pesci e Ragionieri del
Cusio"
(Stupidario di storia,
scienza e varia umanità)
A mo' di comica finale: un piccolo manuale di ittiologia
fantastica del Lago d'Orta, dalle cui acque si possono
pescare sì cavedani persici e lucci, ma anche storie
strampalate e filastrocche demenziali. Complici (assolutamente
involontari) Ernesto Ragazzoni e Gianni Rodari.