Trama
Racconti di santi e racconti di gente comune. Miracoli
e faccende quotidiane.
In questo spettacolo Domenico Brioschi accosta ed intreccia
episodi della vita di San Giulio (così come la
leggenda li tramanda) con l'esistenza quotidiana di
quegli abitanti che intorno al '900 popolavano le sponde
del lago d'Orta (in provincia di Novara, Piemonte).
La figura del Santo è ritratta dalla voce potente
dell'attore che ci mostra il carattere complesso di
San Giulio: laborioso quando è intento a costruire
la chiesa sull'isola che prende il suo nome; buono,
quando riattacca il piede mozzo ad un giovane lavoratore;
burlone, quando resuscita un morto da lui stesso fatto
passare a miglior vita; vendicativo, quando risolve
il furto commesso in una chiesa a lui devota.
Gli abitanti della riviera si avvicendano nel racconto,
impersonati dallo stesso Brioschi, che con bravura ed
umanità muta stile, registro e tono di voce per
dare vita a personaggi sempre diversi, magari non propriamente
esistiti, ma comunque sempre realistici.
Ed ecco i contadini, il raccontastorie, gli scalpellini,
la vedova, i bambini, il parroco. Eccoli riuniti nella
stalla a raccontarsi le storie e a recitare il rosario.
Eccoli intenti ad aiutare San Giulio nell'edificare
la sua chiesa. Eccoli stanchi, affaticati dai problemi
quotidiani e dalle disgrazie che cambiano una volta
per tutte una vita intera.
Il racconto in terza persona è accompagnato da
canzoni e dalla presenza di Lidia Robba che contribuisce
a ricreare l'atmosfera di quei tempi passati, con gesti
e movimenti che riportano indietro di più di
mille anni.
Commento
Perché ricercare i fatti
lontani nel tempo della vita di un Santo, ridotto ormai
a culto locale, espunto da quasi tutti i calendari,
alla cui devozione poche chiese sono intitolate?
Cosa contengono i miti che lo vedono protagonista?
Quali morali trarne?
In effetti la figura del leggendario San Giulio non
raggiunge i vertici di fede e di spiritualità
di altri suoi colleghi, né sappiamo di miracoli
ottenuti per Sua intercessione, eclatanti come ne possono
vantare una Santa Rita o un Padre Pio.
Ma il San Giulio delle leggende e dei racconti popolari
appare quasi il simbolo del saggio, dell'uomo "pius":
pieno di fede, ricco di senso dell'umorismo, spirituale,
eppure immerso nella vita terrena e, non ultimo, appassionato
del lavoro manuale, quello con il quale si edificano
le chiese.
Così lo hanno immaginato per secoli gli abitanti
che popolano le sponde di un piccolo e delizioso lago
prealpino: il lago d'Orta, teatro delle sue imprese.
Ed è per narrare degli abitanti e della loro
riviera che sono andato a ripescare da quelle onde queste
storie.
Come diceva Piero Chiara, occorre al narratore una geografia
e una topografia ben definita nella quale verificare
passioni e sentimenti.
E quale forma, per raccontare e raccontarmi, meglio
della fabulazione?
"Il racconto - diceva Piero Chiara- è l'unica
forma narrativa a misura d'uomo: [...] tollerabile sia
per il fiato del narratore, sia per la pazienza degli
ascoltatori." -
Domenico Brioschi
Foto dello spettacolo
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