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Procacciatori d'affari

un ricordo di Primo Levi

con 

Maria Paola Bardelli
Pietro Giau
Fulvia Roggero
Vincenzo Santagata

Regia di Domenico Brioschi
regia originale di Massimo Scaglione

Musiche eseguite da Diego Mingolla

IN SCENA

SABATO 28 FEBBRAIO A SANTENA Teatro Elios

leggi l'articolo di Lele Boccardo

GIOVEDI 19 MARZO A SAN MAURO TORINESE Teatro Gobetti

Il Teatro delle Dieci ha avuto una lunga e fruttuosa consuetudine con la parola di Primo Levi, tant'è vero che ne ha messo in scena numerosi testi, tutti appartenenti a quelle “Storie Naturali” che attraverso la fantascienza proseguono il discorso dello scrittore sulla violenza perpetrata all'uomo.
C'è un filo rosso che lega i testi più conclamati quali “Se Questo è un Uomo” e “ La Tregua”, ai brevi corrosivi ed ironici atti unici riuniti riuniti sotto il nome di “Storie Naturali”, che parlano di futuro e di tecnologia percorsi da segni inquietanti.

PROCACCIATORI D'AFFARI
di Primo Levi, con una citazione di Neil DeGrasse Tyson
A 70 anni dalla liberazione di Primo Levi da Auschwitz ed in contemporanea con la mostra che Torino gli dedica a Palazzo Madama, il Teatro delle Dieci vuole offrire al pubblico un risvolto particolare della produzione dello scrittore piemontese mediante la riproposta in un nuovo allestimento di "Procacciatori d'Affari".
Tratto dallo stesso Levi dalla novella omonima il testo è una profonda riflessione sulla vita, sulla complessità del mondo attuale, sul destino, un'analisi complessa della nostra funzione su questo pianeta sperduto nell'universo, e su cosa l'homo sapiens sapiens ha prodotto, a livello ecologico, culturale e sociale. La domanda che Levi si pone e pone a tutti noi in "Procacciatori d'Affari", è quella universale e eterna: un semplice "perché?".
Levi affida il delicatissimo compito di presentare i risvolti positivi di una Scelta di Vita a 3 personaggi della nostra epoca. Sono venditori, esperti di marketing e statistica, psicologi e filosofi ad un tempo, che cercano con l'aiuto di una sofisticata tecnologia, di scardinare i dubbi e le esitazioni del protagonista. Piegano talora surrettiziamente la realtà ai loro fini, ma è la tecnologia stessa alla quale si affidano a sgretolare il loro metodo di convincimento presentando alla fine il "reale" nella sua semplicità di crudezza e dolore.
Se il linguaggio appare a tratti un po' datato, i temi sono eterni, drammaticamente insiti in ognuno di noi, e "Procacciatori d'Affari" si manifesta come una profonda riflessione "laica", oltre le ideologie e le religioni, che ci coinvolge e non può lasciarci indifferenti.

“Procacciatori d'Affari”, è un curioso e stimolante apologo che ha per protagonista un “Non Nato” , che viene contattato per nascere sulla terra da tre emissari, commessi viaggiatori di lusso, che hanno il compito di convincerlo attraverso immaggini accattivanti, piene di promesse e di allettamenti. Ma ci sarà qualcosa che non funzionerà nella loro esposizione. e sarà proprio questo a convincere il “Non Nato” ad accettare l'offerta. Nascerà sulla terra ma alle sue condizioni, e queste condizioni prevedono un doppio finale. Levi ha voluto siglare lo spettacolo proprio con una variante, che non compare nell'edizione scritta, ma che è stata ideata dallo scrittore e che ora il regista mette in scena.